Come nella tradizione induista e nella pratica del tantra puoi invocare Ganesha, il Dio dalla testa di elefante.
L’Om Ganapataye Namaha è uno dei mantra (un insieme di sillabe, parole o frasi che possono essere pensate, pronunciate o cantate ripetutamente) più conosciuti fra i numerosissimi dedicati a Ganesh, la divinità dalla testa di elefante, famosa per propiziare i nuovi inizi e rompere gli ostacoli che troviamo sulla nostra via. In India si fa riferimento a Ganesh in moltissimi momenti della vita quotidiana, ad esempio:
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quando si acquista qualcosa di nuovo, come per esempio un’auto, ma anche una casa
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quando si inizia un nuovo lavoro o una nuova attività
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all’inizio di una relazione
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prima di intraprendere un viaggio
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come portafortuna
Inoltre, in molte case, una statuetta della divinità è posta nella zona dell’ingresso, a protezione di tutta la famiglia. Questo mantra, come in generale tutti quelli dedicati a Ganesh, è perfetto da pronunciare quando siamo in procinto di intraprendere un nuovo progetto e vogliamo assicurarci successo. Perfetto quindi anche all’inizio dell’anno! Letteralmente significa: “Om e onore al distruttore di ostacoli e resistenze (Ganapati), all’incantevole figlio della dea dalla pelle chiara, al Dio dalla testa di elefante, la cui sillaba-seme (bija) è GAM”*. Ci ricorda come tutta la nostra esistenza sia un fluire infinito di passaggi: ogni giorno è un nuovo inizio pieno di possibilità, scelte, occasioni.
Un altro mantra molto famoso, sempre riferito a questa divinità, è anche
Ganesha Sharanam Sharanam Ganesha
che significa “Ganesha, tu sei tutto per me, fiducioso mi rifugio in te”.* Questo mantra, oltre che per propiziare i nuovi percorsi, viene molto utilizzato per superare gli ostacoli. Un altro nome della divinità è infatti Vighneshvara, signore distruttore degli ostacoli. Gli elefanti, infatti, sono animali molto pacifici ma, se l’occasione lo richiede, sanno disintegrare tutto ciò che si trovano davanti. Per questo Ganesh è il Dio che ci libera la strada da ciò che può bloccare il nostro cammino e che ci fa proseguire verso i nostri obiettivi.
Quando recitare i mantra dedicati a Ganesh?
Possiamo recitarli in qualsiasi momento, l’ideale sarebbe il mattino appena svegli, l’incipit appunto, di un nuovo giorno.
Come recitare l’Om Gam Ganapataye Namaha?
I mantra possono essere cantati, recitati, letti ad alta voce, sussurrati o ancora, scritti:
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vaikhari japa, la recitazione ad alta voce è perfetta per prendere confidenza con il mantra e per regalarci un po’ di energia
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upamsu japa, l’interpretazione sussurrata, fantastica se vogliamo rilassarci
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manasa japa, la ripetizione mentale, perfetta per migliorare la concentrazione
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likhita japa, la versione scritta, meravigliosa per ridurre lo stress e creare una sorta di talismano con il foglietto su cui abbiamo scritto il mantra, da tenere sempre con noi (in tasca, in borsa, sulla scrivania).
Quante volte ripeterlo?
La tradizione fa corrispondere il numero delle ripetizioni al numero dei grani del mala, la collana da preghiera tradizionale indiana che assomiglia ad un rosario: 108 volte. Potete comunque iniziare per alcuni minuti, in base ai vostri impegni e alla vostra routine yogica, l’importante è farlo con convinzione e consapevolezza.
Come respirare durante il canto del mantra?
Il respiro, come durante la pratica di Yoga dovrebbe essere lento, lungo e profondo. Concedetevi le giuste pause per non andare in affanno e per ricevere tutti i benefici da questa bellissima pratica.
*[la traduzione è presa dal libro di G. Hirschi “La pratica dei mantra”]
Contributo per la serata 10€